La villa, raggiungibile da via Guglielmo Oberdan, fu
edificata nel 1899 su progetto di Ernesto Basile. All’esterno presenta corpi
asimmetrici, torrette e terrazze. Gli interni – i cui arredi furono realizzati
nel 1902 dalla ditta Ducrot – sono stati
curati meticolosamente nella decorazione floreale, che investe ogni minimo
dettaglio: dal grande fregio, che orna il soffitto ligneo del salone del primo
piano alle singole maniglie.
Gli interni, devastati dall’incendio del 1962, erano
elegantemente definiti. Al piano terra, c’erano la sala biliardo ed i servizi.
Al primo piano, ci sono i saloni di rappresentanza dove si possono ammirare i
resti di un camino in legno, ed il soffitto a travature in mogano, percorso
diagonalmente da un fregio floreale. Al secondo e al terzo piano, si trovano le
stanze da letto e i bagni.
Il sistema di collegamento tra i piani si avvale di
uno scalone monumentale in noce. Il villino fu utilizzato inizialmente come
foresteria e padiglione per ricevimenti. Divenuto nel 1909 residenza di
Vincenzo Florio, che lo abitò sino al 1911. Dopo il 1918 la villa passò ad
altri proprietari. Dopo l’incendio del 1962 fu acquistata dalla Regione
siciliana ed è rimasta inutilizzata sino al restauro del 2002. Oggi è destinato
ad esposizioni temporanee ed è sede di rappresentanza dell’Assessorato
regionale Beni Culturali ed Ambientali.
Lorenzo Gatto photographer
by GattodeFigueroa PhotoArt
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