Onde di pizzo sul petto, abito giallo molto decorato, la collana al collo, i bottoni disegnati sul corpetto. È il dipinto dal titolo “Dama a Mosca“, un olio su tela, di centimetri 108,8 x 108,8 datato 1912, del pittore Vasilij Kandinsky e conservato presso la Städtische Galerie im Lenbachhaus di Monaco.
Sembra che in questo quadro Kandinsky abbia voluto rappresentare la sua compagna Gabriele Münter, della quale l’artista vuole sottolineare la volubilità. Le scriveva nel 1903: “…al mattino stanca, pessimista. Alla sera allegra, speranzosa…”.
Da qui, l’idea di usare la macchia nera per rappresentarne il pessimismo e il rosa per l’allegria.
Così diceva il fondatore dell’arte astratta:
Dama a Mosca: analisi del dipinto
In questo dipinto lo spettatore è orientato a osservare due elementi: la dama e le due macchie sulla sinistra della donna nel quadro. Un modo per rappresentare l’esteriorità e l’interiorità della donna. Curata nei particolari, il viso della dama è molto truccato e anche la pettinatura risulta essere elaborata. Sulla destra della donna, si vede un cagnolino bianco, mentre alla sua sinistra vi è una rosa.
Sullo sfondo si vedono i palazzi, dai colori intensi e dalle forme decise, sulla strada ci sono diversi elementi che danno la sensazione dello svolgersi dell’azione: la carrozza quasi nascosta dalla testa della dama, il cane che si sta per sollevare, il passante che tiene il cappello. Sulla parte bassa, si trovano toni scuri proprio per equilibrare la macchia scura dipinta in alto. La rosa è evidenziata dal colore azzurro che la circonda e rappresenta l’animo della donna.Sembra che in questo quadro Kandinsky abbia voluto rappresentare la sua compagna Gabriele Münter, della quale l’artista vuole sottolineare la volubilità. Le scriveva nel 1903: “…al mattino stanca, pessimista. Alla sera allegra, speranzosa…”.
Così diceva il fondatore dell’arte astratta:
Il colore è un mezzo di esercitare sull’anima un’influenza diretta. Il colore è un tasto, l’occhio il martelletto che lo colpisce, l’anima lo strumento dalle mille corde.Clicca qui per leggere l'articolo completo
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