«Oggi si dà lezione di civiltà». Così lasciano i banchi e vanno in strada muniti di cartelloni, volantini, pennelli, paletta e sacchetto. Ormai, da troppo tempo, la loro scuola è circondata dagli escrementi dei cani. Sono i ragazzi della media Pecoraro di piazza Europa. Il loro progetto, che si chiama "Salviamo i marciapiedi", porta la firma di Anna Maria Calì, insegnante di Scienze motorie. Ad aiutarla c' è la collega di tecnologia Giulia Bonito.
«Siamo stanchi di dover camminare guardando per terra - protestano i ragazzi della II A, III A e F - ma se non lo facciamo, ci portiamo in classe gli escrementi sotto le suole delle scarpe e attaccati alle ruote dei trolley. E la nostra lezione corre il rischio di trasformarsi in una caccia alla suola sporca».
Da qui la protesta che, ieri mattina, li ha coinvolti in una vera e propria campagna di sensibilizzazione davanti alla scuola e nelle strade del quartiere. Per attirare lo sguardo dei passanti, Fabiola e Valeria fanno il giro della scuola e, con il pennello, disegnano un cerchio attorno agli escrementi. Poi lasciano un cartoncino con su scritto: "Ehi, avete visto il mio padrone?" Qualche passante incuriosito, apprezza il gesto e suggerisce di farlo anche nelle altre vie. I "ragazzi sandwich", Alessandro e Alberto, fanno la spola lungo il marciapiede di piazza Europa. Portano addosso due cartelloni. C' è disegnato un cane che dice: «Non è colpa mia se sporco: è il mio padrone che non pulisce. Usa paletta e sacchetto».
Alessia e Francesco tengono in mano paletta e sacchetto: il loro compito è quello di mostrare ai passanti come si pulisce la pupù di Fido. Alle loro spalle, un cartello riporta le istruzioni per l' uso. è scritto in francese: hanno eletto Parigi città simbolo di civiltà.
Martina e Carla sono le addette all' informazione: illustrano le norme di tutela igienica della collettività contenute nella legge regionale numero 15 del 2000. Poi c' è il gruppo degli intervistatori con due questionari studiati ad hoc per i padroni dei cani e per chi non ce l' ha. «è un' iniziativa lodevole - dice Edda Mancini, una delle tante passanti attratte dalla manifestazione - bisognerebbe multare i padroni dei cani per dare loro una lezione». Lei il cane non ce l' ha, e le multe dovrebbero farle i vigili urbani. Ma da quanto non se ne sente parlare?
C' è invece chi ha il cane e pulisce, come Rosalia Bonanzinga: «Pulisco sempre dove il mio cane sporca, ma regolarmente trovo i contenitori pieni. I sacchetti andrebbero svuotati», dice. Qualcuno a volte lo dimentica: «Pulisco quasi sempre», ammette ai ragazzi Giuseppe Sala, portiere di uno dei palazzi di via dei Nebrodi. Da sei anni si prende cura di Morgana, una meticcia bianca. Dietro la promessa che il «quasi» si trasformi in «sempre», i ragazzi gli lasciano il kit ricevuto dall' Amia.
«Abbiamo chiesto all' Amia di intervenire con lo scooby blu, la macchina per aspirare gli escrementi - spiega Anna Maria Calì - ma mi hanno risposto che sono entrambe guaste. Informati della nostra iniziativa, hanno consegnato 50 kit per i cani».
Intanto i ragazzi di terza A e F distribuiscono i volantini nei condomini e nei negozi di via dei Nebrodi: «Qualche negoziante ha appeso il volantino. Tutti hanno accolto con entusiasmo l' iniziativa», racconta Giulia Bonino, l' insegnante che ha accompagnato il gruppo. Alle 12 i ragazzi della Pecoraro trovano le loro «cittadine modello» che premiano con una coccarda: sono la signora Carla e Angela Leone, entrambe abitano nei pressi della scuola. Se fossero tutti come loro...
SERENA MAROTTA
Nessun commento:
Posta un commento