Gli piaceva guardare il mare e sognare, guardare
le nuvole e sognare. Lui era “il principe libero” di Genova, cantautore «incazzato, mediamente colto, sensibile
alle vistose infamie di classe».
Scriveva cose molto dolci di questo tipo: «i
tuoi larghi occhi che restavan lontani anche quando io sognavo anche mentre ti
amavo…» oppure di questo: «la chiamavano bocca di rosa metteva l'amore metteva
l'amore».
Chi non conosce i suoi versi. Fabrizio De Andrè è scomparso da
vent’anni, venerdì 11 gennaio 2019 ricorrere l’anniversario della sua morte, ma
la sua musica e le sue parole rivivono ancora da generazione in generazione.
Nessun commento:
Posta un commento