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domenica 13 gennaio 2019

De André, l'immortale poeta degli sconfitti

Gli piaceva guardare il mare e sognare, guardare le nuvole e sognare. Lui era “il principe libero” di Genova, cantautore «incazzato, mediamente colto, sensibile alle vistose infamie di classe». 

Scriveva cose molto dolci di questo tipo: «i tuoi larghi occhi che restavan lontani anche quando io sognavo anche mentre ti amavo…» oppure di questo: «la chiamavano bocca di rosa metteva l'amore metteva l'amore». 

Chi non conosce i suoi versi. Fabrizio De Andrè è scomparso da vent’anni, venerdì 11 gennaio 2019 ricorrere l’anniversario della sua morte, ma la sua musica e le sue parole rivivono ancora da generazione in generazione. 





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